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      Commanda ancora che nissuno possi leggere o tenere i libri suoi, non ostante che vi fosse dentro alcuna cosa buona, ordinando tanto alli prencipi quanto agli altri che amministrano giustizia che gli abbruscino e destrugghino. E perché in alcuni luoghi sono composti e stampati libri estratti dalle opere di quello, e sono divulgate pitture et imagini in vergogna di molti, et anco del sommo pontefice, commanda che nissuno possi stamparne, dipingerne o tenerne, ma dalli magistrati siano prese et abbrusciate, e puniti i stampatori, compratori e venditori; aggiongendo una general legge che non possi essere stampato alcuno scritto dove si tratta cosa della fede, ben che minimo, senza volontà dell'ordinario.
     
     
      [Parigi oppugna Lutero, e similmente Arrigo re d'Inghilterra]
     
      In questo medesimo tempo ancora, l'università di Parigi, cavate diverse conclusioni dalli libri di Lutero, le condannò, parte come renovate dalla dottrina di Vigleffo e Husso, e parte nuovamente pronunciate da lui contra la dottrina catolica. Ma queste opposizioni tutte non causavano altro se non che, rispondendo Lutero, si moltiplicava in libri dall'una parte e dall'altra, e le contenzioni s'inasprivano e s'eccitava la curiosità di molti che, volendo informarsi dello stato della controversia, venivano ad avvertire gli abusi ripresi e cosí si alienavano dalla divozione pontificia.
      Tra i piú illustri contradittori che ebbe la dottrina di Lutero fu Enrico VIII, re d'inghilterra, il qual, non essendo nato primogenito regio, era stato destinato dal padre per arcivescovo di Canturberi e però nella puerizia fatto attendere alle lettere.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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