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      Il popolo di Germania che, sepolto nell'ozio, presta orecchie a Martino che predica la libertà cristiana, se fosse con penitenze tenuto in freno, non pensarebbe a questa novità, e la Sede apostolica potrebbe farne grazia a chi le riconoscesse da lei.
     
     
      [Il parere del cardinal Gaetano di rimetter su l'uso delle penitenze antiche è rifiutato da' deputati alla riforma]
     
      Piaceva al pontefice questo parere come fondato sopra l'autorità, et al quale non vedeva che opposizione potesse esser fatta. Lo fece proporre in penitenziaria per trovar modo e forma come metterlo in uso prima in Roma, poi in tutta la cristianità. Furono fatte per ciò diverse radunanze dalli deputati sopra la riforma insieme con li penitenzieri per trattare come pratticarlo; e tante difficultà si vedevano attraversare, che finalmente Lorenzo Puccio, fiorentino, cardinale di Santi Quattro, che fu datario di papa Leone e ministro diligente per ritrovar danari, come già s'è detto, et ora era sommo penitenziero, col parer universale riferí al pontefice ch'era stimata irreuscibile la proposta, e che quando fosse tentata, in luogo di rimediare alli presenti mali, n'averebbe suscitati di molto maggiori. Che le pene canoniche erano andate in disuso perché, mancato il fervor antico, non si potevano piú sopportare; però, volendo ritornarle, era necessario prima ritornare l'istesso zelo e carità nella Chiesa. Che il presente secolo non era simile alli passati, ne' quali tutte le deliberazioni della Chiesa erano ricevute senza pensarci piú oltre, là dove al presente ogni uno vuol farsi giudice et essaminare le ragioni.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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