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      Ma quando lo vidde costretto dall'angustia del tempo a risolversi, li disse non esservi speranza di confondere et estirpare i luterani con la correzzione de' costumi della corte; anzi questo esser un mezo d'aummentare a loro molto piú il credito. Imperoché la plebe, che sempre giudica dalli eventi, quando per l'emenda seguita restarà certificata che con ragione il governo pontificio era ripreso in qualche parte, si persuaderà similmente ch'anco l'altre novità proposte abbiano buoni fondamenti, e gli eresiarchi, vedendo d'averla vinta in una parte, non cesseranno di riprendere l'altre. In tutte le cose umane avvenire che il ricevere sodisfazzione in alcune ricchieste dà pretensione di procacciarne altre e di stimare che siano dovute; che leggendo le passate istorie, dai tempi che sono state eresie contra l'autorità della Chiesa romana, si vedrà tutte aver preso pretesto dalli costumi corrotti della corte. Con tutto ciò mai nissuno pontefice riputò utile mezo il riformarli, ma sí bene, doppo usate le ammonizioni et instruzzioni, indurre i prencipi a proteggere la Chiesa. Quello che per il passato è riuscito, doversi tenere et osservar sempre: nissuna cosa far perire un governo maggiormente che il mutar i modi di reggerlo; l'aprire vie nuove e non usate esser un esporsi a gravi pericoli e sicurissima cosa essere caminare per i vestigii de' santi pontefici che sempre hanno avuto essito felice delle loro imprese. Nissuno aver mai estinto l'eresie con le riforme, ma con le crucciate e con eccitare i prencipi e popoli all'estirpazione di quelle.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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