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      E poiché non si poteva rifar altrimenti il passato, era prudenza non mostrar che fosse contra suo voler, ma farsene esso autore, dovendo in tal modo ricever minor percossa nella riputazione.
      Per tanto diede conto delle cose passate a tutti i re e prencipi, spedendo sue lettere sotto il primo decembre, tutte dell'istesso tenore: che sperava potersi estinguer l'eresia luterana con la presenzia di Cesare, e che per tal causa principalmente era andato a Bologna per fargliene instanzia, se ben lo conosceva in ciò da se stesso assai animato; ma avendo avisi dell'imperatore e del Campeggio, suo legato, che i protestanti si sono fatti piú ostinati, esso, avendo communicato il tutto con i cardinali et insieme con loro avendo chiaramente veduto che non vi resta altro rimedio se non l'usato da' maggiori, cioè un generale concilio, per tanto gli essorta ad aiutar con la presenzia loro, o veramente per mezo di ambasciatori nel concilio che si convocherà, una causa cosí santa che egli quanto prima si potrà ha deliberato metter in effetto, intimando un generale e libero concilio in qualche luogo commodo in Italia. Le lettere del pontefice furono a tutto 'l mondo note, facendo opera i ministri pontificii in ogni luogo che passassero a notizia di tutti; non perché né il papa né la corte desiderassero o volessero applicar l'animo al concilio, dal quale erano alienissimi, ma per trattener gli uomini, acciò con l'aspettazione che gli abusi et inconvenienti sarebbono presto rimediati, restassero fermi nell'ubidienzia.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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