Pagina (119/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E quantonque non sia facile allegare essempio de' prencipi che abbiano ciò fatto da 800 anni in qua, chi risguarderà però i tempi inanzi, lo vederà fatto da tutti e lodevolmente, quando la necessità ha costretto. Se Carlo, doppo aver tentato per 11 anni di rimediare alle dissensioni della religione con ogni mezo, non ha potuto ottenerlo, chi potrà riprenderlo che, per esperimentare anco quello che si può far col concilio, abbia tra tanto stabilita la pace in Germania per non vederla andar in rovina? Non saper governar un prencipato altri che il proprio prencipe, il qual solo vede tutte le necessità. Distruggerà sempre lo Stato suo qualonque lo governerà risguardando gli interessi d'altri: tanto riuscerebbe il governar Germania secondo che i romani desiderano, come governar Roma a gusto de' tedeschi.
      A nissuno che leggerà questo successo doverà esser maraviglia se questi e molti altri discorsi passavano per mente delli uomini, essendo cosa che a tutti tocca nell'interno, poiché si tratta se ciascuna delle reggioni cristiane debbiano esser governate come il loro bisogno et utilità ricercano, o se siano serve d'una sola città, per mantener le commodità della quale debbiano le altre spendere se stesse et anco desolarsi. I tempi seguenti hanno dato e daranno in perpetuo documenti che la risoluzione dell'imperatore fu conforme a tutte le leggi divine et umane. Il pontefice, che di questo ne fu piú di tutti turbato, come quello che di governo di Stato era intendentissimo, vidde bene di non avere ragione di querelarsi, ma insieme anco concluse che gli interessi suoi non potevano convenire con quei dell'imperatore e però nell'animo s'alienò totalmente da lui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Carlo Germania Stato Germania Roma Stato