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      E però voleva mandar nuncii a tutti i prencipi per negoziare questo capo, et altri particolari che i cardinali avessero raccordato. Chiamò anco il Vergerio di Germania, per intendere bene lo stato delle cose in quelle provincie, e deputò tre cardinali, uno per ciascun ordine, per consultare le cose della riforma. I quali furono il cardinal di Siena, di San Severino e Cesis; né mai celebrava consistorio, che non intrasse e parlasse longamente di questa materia, e spesso replicava essere necessario, perciò, che prima si riformasse la corte e massime i cardinali; il che da alcuni veniva interpretato esser detto con buon zelo e desiderio dell'effetto, da altri acciò la corte et i cardinali trovassero modi, per non venir alla riforma, di metter impedimenti al concilio; e ne prendevano argomento perché, avendo deputato i 3 cardinali, non aveva eletto né i piú zelanti, né i piú essecutivi, ma i piú tardi e quieti che fossero nel collegio. Ma il seguente mese di decembre diede piú ampia materia a' discorsi. Perché creò cardinali Alessandro Farnese, nepote suo di Pietro Aloisio, figliuolo suo naturale, e Guido Ascanio Sforza, nipote per Costanza, sua figliuola, quello di 14 e questo di 16 anni; rispondendo a chi considerava la loro tenera età, che egli suppliva con la sua decrepità. L'openione conceputa che si dovesse veder riforma de' cardinali, et il timore d'alcuni d'essi svaní immediate, non parendo che d'altrove potesse esser incomminciata che dall'età e nascimento di quelli che si dovevano creare.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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