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      La guerra e queste querele posero in silenzio per questo anno le trattazioni di concilio; le quali però ritornarono in campo il seguente 1544, fatto principio nella dieta di Spira; dove Cesare, avendo commemorato le fatiche altre volte fatte da lui per porgere rimedio alle discordie della religione, e finalmente la sollecitudine e diligenza usata in Ratisbona, raccordò come, non avendosi potuto allora componere le controversie, finalmente la cosa fu rimessa ad un concilio generale o nazionale, overo ad una dieta, aggiongendo che dopo il pontefice a sua instanza aveva intimato il concilio, al quale egli medesmo aveva determinato di ritrovarsi in persona, e l'averebbe fatto, se non fosse stato impedito dalla guerra di Francia; ora, restando l'istessa discordia nella religione e portando le medesme incommodità, non essere piú tempo di differire il rimedio: al quale ordinava che pensassero e proponessero a lui quella via che giudicassero migliore. Furono sopra il negozio della religione avute molte considerazioni; ma perché le occupazioni delle guerre molto piú instavano, fu rimesso questo alla dieta che si doveva celebrare al decembre; e tra tanto fu fatto decreto che Cesare dasse la cura ad alcuni uomini di bontà e dottrina di scrivere una formula di riforma, e l'istesso dovessero fare tutti i prencipi, accioché nella futura dieta, conferite tutte le cose insieme, si potesse determinare di consenso commune quello che s'avesse da osservare sino al futuro generale concilio, da celebrarsi in Germania, overo sino al nazionale.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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