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      E per scoprire l'origine di questo motivo, il papa fece una bolla severa, che nissun assolutamente potesse comparire per procuratore; quale i legati ritennero appresso loro secreta e non publicarono, come troppo severa, per essere universale a tutti i prelati di cristianità, eziandio a' lontanissimi et impediti, a' quali era cosa impossibile da osservare, et ancora per essere rigida, statuendo che incorrano ipso facto in pena di sospensione a divinis et amministrazione delle chiese, temendo che potesse causare molte irregularità, nullità d'atti et indebite percezzioni de' frutti, e che per ciò si potesse svegliare qualche nazione mal contenta ad interporre un'appellazione, et incomminciare a contender di giurisdizzione. Perilché anco scrissero di non doverla publicare senza nuova commissione, stimando anco che basti il solo romore d'essere fatta la bolla, senza che si mostri: di questa bolla si dirà a suo luogo il fine che ebbe.
      Un altro negozio, se ben di minor momento, non però manco noioso, restava. I legati, che sino a quel giorno avevano avuto leggieri sussidii per fare le spese occorrenti, et essendo anco assai poveri per supplire col suo, come in qualche particolare gli era convenuto fare, continuando in tal guisa non averebbono potuto mantenersi, onde communicato con Farnese, scrissero al pontefice che non era riputazione sua far un concilio senza ornamenti et apparati necessarii e consueti, con quel splendore che tanto consesso ricerca; a che era necessaria persona con carico proprio; e però sarebbe stato bene ordinare un depositario con qualche somma di denari per provedere alle spese occorrenti e per sovvenire a qualche prelato bisognoso, et accarezzare qualche uomo di conto; cosa molto necessaria per fare avere buon essito al concilio.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Farnese