Pagina (273/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
      [È risoluto di trattar d'ambedue]
     
      Ma i prelati che volevano incomminciare dalla riforma e lasciar adietro i dogmi, aiutati da' ministri imperiali, attesero a tirare nel voto suo gli altri, cosa che fu assai facile, per essere la riforma universalmente desiderata e poco creduta, e moltiplicarono tanto in numero che i legati si trovarono confusi. Onde per loro stessi e per mezo degli aderenti fecero diversi ufficii privati, e finalmente nella congregazione de' 22 tutti tre, l'uno dopo l'altro, si posero a sbattere i fondamenti che si allegavano in favor della riforma. Fece grand'impressione una raggione tratta dalla proposta di Cesare nella dieta di Vormes, il maggio passato, quando disse che si stasse a vedere che progresso faceva il concilio nelle definizioni de' dogmi e nella riforma; che non ne facendo alcuno, intimeria un'altra dieta, dove le differenze nella religione si accommodassero e gli abusi si correggessero; arguendo di qua che, se non si trattasse de' dogmi, si canonizeria il colloquio e la dieta futura, e non si potrebbe con buona raggione impedire che in Germania non si trattasse della religione, quello che si ricusava di trattar in concilio.
      Fu nella congregazione un gran prelato e ricco, il qual con orazione meditata attese a mostrare che non bisognava mirare se non alla riforma, essaggerando molto la deformazione commune d'ogni parte del clero et inculcando che sin che i vasi nostri non si mondassero, lo Spirito Santo non poteva abitarvi, e per conseguente non si poteva sperare alcun retto giudicio nelle cose della fede.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Cesare Vormes Germania Spirito Santo