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      Gli commandò oltra di ciò strettamente che intorno l'emendazione dell'edizione volgata non si dovesse passare piú inanzi, sin che la congregazione de' deputati sopra il concilio in Roma non avesse deliberato il modo che si deve tenere. In essecuzione di quegli ordini, risoluti i legati di passar inanzi alla proposizione del peccato originale, fecero congregazione doi giorni continuatamente per risolvere i doi capi del legger e predicare, inanzi che publicassero di volere trattare materia di fede, acciò, restando quei capi indecisi, non porgessero occasione agli imperiali di divertire da questa; e da' deputati sopra l'edizione vulgata si fecero portare tutto l'operato in quella materia, commettendo loro che non vi mettessero piú mano sino ad altro nuovo ordine. Tale era la libertà del concilio dependente dal pontefice nel tralasciare le cose incominciate e mettere mano alle nuove.
     
     
      [Contese tra i vescovi et i frati per le lezzioni e le prediche]
     
      Nel trattare di lezzione e prediche era generale querela de' vescovi e massime spagnoli che, essendo precetto di Cristo che sia insegnata la sua dottrina, il che s'essequisce con la predica nella Chiesa e con la lezzione a' piú capaci, acciò siano atti ad insegnare al popolo, di tutto ciò la cura di sopraintendere a qualonque altro essercita quei ministerii debbe essere propria del vescovo: cosí aver instituito gli apostoli, cosí essere stato esseguito da' santi padri; al presente essere levato a vescovi assolutamente tutto questo ufficio co' privilegii, sí che non glie ne resta reliquia; e questa essere la causa che tutto è andato in desordine, per essere mutato l'ordine da Cristo instituito.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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