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      Con la qual promessa fece anco star quiete molte delle città che già avevano ricevuta la rinovazione ne' riti della Chiesa, promettendo ogni benevolenza agli obedienti et assicurandogli della religione.
     
     
      [In Trento si fa la quinta sessione, del peccato originale e per la riforma delle lezzioni e delle prediche]
     
      Ma in concilio, non restando piú differenza alcuna tra i padri sopra le cose discusse et essendo formati i decreti della fede e della riforma, né potendo piú l'ambasciatore cesareo resistere alla risoluzione de' legati, venuto il 17 giugno, giorno della sessione, cantò la messa Alessandro Piccolomini, vescovo di Pienza, fece il sermone frate Marco Laureo, dominicano, e fatte le solite ceremonie, fu letto il decreto di fede co' 5 anatematismi:
      1 contra chi non confessa Adamo per la transgressione aver perso la santità e giustizia, incorso nell'ira di Dio, morte e preggionia del diavolo, e peggiorato nell'anima e nel corpo;
      2 e chi asserisce Adam peccando avere nociuto a sé solo o aver derivato nella posterità la sola morte del corpo e non il peccato, morte dell'anima;
      3 e chi afferma il peccato, che è uno in origine e proprio a ciascuno, trapassato per generazione, non per immitazione, poter essere scancellato con altro rimedio che per il merito di Cristo, overo nega che il merito di Cristo sia applicato tanto a' fanciulli, quanto agli adulti per il sacramento del battesmo, ministrato nella forma e rito della Chiesa;
      4 e chi nega che debbiano essere battezati i fanciulli nascenti, se ben figli de cristiani o dice che sono battezati per la remissione de' peccati, ma non perché abbiano contratto alcun peccato originale da Adamo;


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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