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      Imperoché, essendo già ne' colloquii quasi concordata la controversia del peccato originale, dal concilio, dove s'aspettava composizione, era provenuto decreto contra le cose concordate, e per nome dell'imperatore fu scritto a' suoi in Trento che facessero ogni opera acciò s'attendesse alla riformazione e le cose di fede controverse si differissero all'andata de' protestanti, che Cesare era sicuro d'indurvi, overo, almeno, sin che fossero gionti i prelati di Germania, che, fatta la dieta, si sarebbono incaminati. Ma di queste cose conciliari poco tempo si parlò, perché altri accidenti avvennero che voltarono a sé gli occhi e la mente d'ogniuno.
     
     
      [Conclusione della lega di Cesare e del papa contra i protestanti]
     
      Imperò che in Roma il cardinale di Trento concluse a 26 giugno la lega tra il pontefice e Cesare contra i protestanti di Germania; alla quale era stato dato principio dal cardinale Farnese l'anno inanzi in Vormes, come è stato detto, e dipoi s'era molte volte per mezo d'altri ministri trattata. Le cause allegate e le condizioni furono: perché la Germania da molto tempo perseverava nell'eresie, per proveder a che, s'era congregato il concilio di Trento e già principiato, al quale ricusando i protestanti di sottomettersi, il pontefice e Cesare, per gloria di Dio e salute della Germania, convengono che Cesare si armi contra quelli che lo recusano e gli reduca all'obedienza della Santa Sede; che per questo il pontefice mette in deposito in Venezia 100 mila scudi, oltre li 100 mila già depositati, che non siano spesi in altro, et oltre ciò mandi a proprie spese alla guerra 12 mila fanti italiani e 500 cavalli leggieri per 6 mesi; conceda a Cesare per l'anno presente la metà delle rendite delle chiese di Spagna e che possi alienare delle entrate de' monasterii di quei regni al valore di 500 mila scudi; che duranti li 6 mesi l'imperatore non potesse accordare co' protestanti senza il pontefice, e di qualonque guadagni et acquisti, il papa avesse certa porzione; e finito quel tempo, se la guerra fosse per continuare, si trattassero di nuovo le convenzioni che paressero ad ambe le parti piú opportune, e che fosse servato luogo ad altri di poter entrar in quella lega, participando alle spese et agl'acquisti.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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