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      Per tanto come perfidi, ribelli, sediziosi, rei di lesa maestà, perturbatori della tranquillità publica gli proscrive, commanda che nissun gli dia aiuto e si congionga con loro, assolve la nobiltà e popolo de' dominii loro dal giuramento della fedeltà, includendo nel medesimo bando tutti quelli che persevereranno nella loro ubedienza,
      Al pontefice fu molto molesta la causa della guerra che Cesare allegava, et a Cesare molto molesta l'allegata dal pontefice, perché ciascuno di loro veniva ad impedir gli fini dell'altro. Imperoché, quantonque il papa pretendesse d'aver fatto questo manifesto acciò fosse dal popolo di tutto 'l cristianesmo implorato l'aiuto divino per favorire le arme dell'imperatore, egli nondimeno et ogni persona di giudicio molto bene conobbero questo essere fatto per notificar a tutto 'l mondo et alla Germania che quella era guerra di religione; il che fu anco dagli imprudenti conosciuto poco dopo, perché fu publicata la lettera da lui scritta a' svizzeri, della quale si è di sopra parlato, mandando copia de' capitoli medesimi del contrattato col Madruccio. Il fine del pontefice, in publicar il contrario di quello che l'imperatore faceva, era perché ben voleva la depressione de' protestanti, ma non con aummento delle cose di Cesare; per implicargli con equilibrio pensava di necessitare tutti i professori della nuova religione ad unirsi contra lui. Certo è che l'azzione del papa fu di qualche impedimento a' dissegni di Cesare; imperoché, avendo egli ricercato i medesimi svizzeri a continuare la lega che avevano con la casa d'Austria e Borgogna e non aiutare i suoi ribelli, gli evangelici risposero voler essere prima certi che la guerra non fosse per causa di religione: cosí avvenne che non ancora era principiata la guerra e già erano gettati in campo semi di discordia tra quei prencipi nuovamente collegati.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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