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      Questo governo, che nelle chiese orientali sempre è stato servato, nella latina prese alterazione con occasione che, essendo fabricati numerosi e gran monasterii retti da abbati di gran fama e valore, che per le virtú loro conspicue facevano ombra a' vescovi, nacque qualche gara tra questi e quelli, e gli abbati, per liberarsi da quegli incommodi, o reali o finti, per coprire l'ambizione da sottrarsi dalla soggezzione debita, impetrarono da' pontefici romani d'essere ricevuti sotto la protezzione di san Pietro, et immediate sotto la soggezzione ponteficia; il che tornando molto a conto alla corte romana, poiché chi ottiene privilegii, per conservarsegli è ubligato di sostentare l'autorità del concedente, presto presto tutti i monasterii furono essentati. I capitoli ancora delle catedrali, essendo per la maggior parte regolari, co' medesimi pretesti impetrarono essenzione. Finalmente le congregazioni cluniacense e cisterciense tutte intiere si essentarano, con grand'aumento dell'autorità ponteficia, la qual veniva ad aver sudditi proprii in ciascun luogo, diffesi e protetti dal papato, e scambievolmente defensori e protettori. Da san Bernardo, che fu in quel tempo et in congregazione cisterciense, non fu lodata l'invenzione, anzi ammoní di ciò Eugenio III pontefice a considerare che tutti erano abusi, né si doveva aver per bene se un abbate ricusava soggiacer al vescovo, et il vescovo al metropolitano; che la Chiesa militante debbe pigliar essempio dalla trionfante, dove mai nissun angelo disse: "Non voglio esser sotto l'arcangelo"; ma piú averebbe detto quando fosse vissuto in tempi posteriori.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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