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      Imperoché dopo, gli ordini de' mendicanti passarono piú oltre, avendo non solo ottenuto essenzione onnimoda dall'autorità episcopale generalmente dovunque fossero, ma anco facoltà di fabricare chiese in qualonque luogo, et in quelle anco ministrar i sacramenti. Ma in questi ultimi secoli s'era tanto inanzi proceduto, che ogni prete privato con poca spesa s'impetrava un'essenzione dalla superiorità del suo vescovo, non solo nelle cause di correzzione, ma anco per poter esser ordinato da chi gli piaceva, et in somma di non riconoscer il vescovo in alcuno conto.
      Questo essendo lo stato delle cose e ricchiedendo i vescovi rimedio, alcuni di loro piú veementi ritornavano alle cose dette nelle congregazioni precedenti l'altra sessione contro l'essenzione de' frati; ma i piú prudenti, avendo per tentativo impossibile d'ottenere, stante il numero e grandezza degli ordini regolari et il favore della corte, si contentarono di levar quelle de' capitoli e persone particulari, e dimandarono che fossero rivocate tutte. Ma i legati con ufficii particolari, considerandogli che non tutta la riforma si poteva per quella sessione ordinare, che conveniva dare principio e lasciar anco la parte sua a' tempi seguenti, gli fecero star contenti di levar essenzione solo nelle cose criminali a' preti particolari e frati abitanti fuori di chiostro, et a' capitoli, come quelle d'onde vengono inconvenienti maggiori, e le facoltà di dare gl'ordini clericali a chi non risiede nella propria diocese, con promissione che si seguirebbe a provedere gl'altri abusi nell'altra sessione.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561