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      3 Che l'uomo possi credere, amare, sperare o pentirsi come conviene, senza la prevenzione e l'aiuto dello Spirito Santo.
      4 Che il libero arbitrio, eccitato da Dio, non cooperi per disporsi alla grazia, né possi dissentire volendo.
      5 Che dopo il peccato d'Adamo il libero arbitrio sia perduto.
      6 Che non sia in potestà dell'uomo il far male, ma cosí le cattive, come le buone opere avvengano non solo per divina permissione, ma per sua operazione propria.
      7 Che tutte le opere fatte inanzi la giustificazione siano peccati, e tanto piú l'uomo pecchi, quanto piú si sforza per disponersi alla grazia.
      8 Che il timore dell'inferno, che ci fa astenere dal peccare o ricorrere alla misericordia di Dio, sia peccato.
      9 Che l'empio sia giustificato per fede sola, senza preparazione che venga dal moto della sua volontà.
      10 Che l'uomo sia giustificato senza la giustizia meritata da Cristo overo sia giusto per quella formalmente.
      11 Che sia giustificato per sola imputazione della giustizia di Cristo, o per sola remissione de' peccati senza la grazia e carità inerente, overo che la grazia della giustificazione sia solo il favor divino.
      12 Che la fede che giustifica non sia altro che la confidenza della divina misericordia, che rimette i peccati per Cristo.
      13 Che per la remissione de' peccati sia necessario il credere che siano rimessi, senza dubitare della propria indisposizione.
      14 Che l'uomo è assoluto e giustificato, perché lo crede fermamente.
      15 Che sia tenuto per fede a credere d'essere certamente nel numero de' predestinati.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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