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      1 Che i sacramenti della Chiesa non sono sette, ma sono manco quelli che veramente possono esser chiamati sacramenti.
      2 Che i sacramenti non sono necessarii e senza loro gl'uomini possono acquistare da Dio la grazia per mezo della fede sola.
      3 Nissun sacramento esser piú dell'altro degno.
      4 Che i sacramenti della legge nuova non danno la grazia a quelli che non vi pongono impedimento.
      5 Che i sacramenti mai hanno dato la grazia o la remissione de' peccati, ma la sola fede del sacramento.
      6 Che immediate dopo il peccato d'Adamo da Dio sono stati instituiti i sacramenti, per mezo de' quali fu donata la grazia.
      7 Per i sacramenti esser data la grazia solamente a chi crede che i peccati gli sono rimessi.
      8 Che la grazia non è data ne' sacramenti sempre, né a tutti quanto s'aspetta ad esso sacramento, ma solo quando e dove è parso a Dio.
      9 Che in nissun sacramento è impresso carattere.
      10 Che il cattivo ministro non conferisce il sacramento.
      11 Che tutti i cristiani, di qual si voglia sesso, hanno ugual potestà nel ministerio della parola di Dio e del sacramento.
      12 Che ogni pastore ha potestà d'allongar, abbreviare, mutar a beneplacito suo le forme de' sacramenti.
      13 Che l'intenzione de' ministri non è necessaria e non opera cosa alcuna ne' sacramenti.
      14 Che i sacramenti sono stati instituiti solo per nutrir la fede.
      Del battesmo erano articoli 17:
      1 Che nella Chiesa romana e catolica non vi è vero battesmo.
      2 Che il battesmo è libero e non necessario alla salute.
      3 Che non è vero battesmo quello che è dato dagli eretici.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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