Pagina (455/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Però esser d'avvertire di non metter difficoltà in cose chiare per qualche diversità di parole; che sant'Agostino aveva detto questi e quelli essere diversi nel segno, ma pari nella cosa significata. Et in un altro luogo esser diversi nella specie visibile, ma gli istessi nella intelligibile significazione; e che altrove pose la differenza, perché quelli furono promissivi e questi indicativi: il che un altro esprime con altro termine, dicendo quelli prenonciativi e questi contestativi. Da che appar chiaro che molte sono le convenienze, e molte le differenze, le quali nissun uomo sensato poteva negare; e però con prudenza quell'articolo non esser stato posto da principio, né esser a proposito toccarlo al decreto presente. Uscí fuori un'altra opinione, qual sentí che senza descender a' particolari si dovesse dannare l'opinione de luterani e zuingliani. Imperoché essi dicono nissun'altra differenza trovarsi tra i sacramenti vecchi e nuovi se non ne' riti. Ma si è mostrato che altre ve ne sono: adonque condannargli di questo solo, non metter altra differenza, senza descendere a dire quale ella sia.
      Ma il sesto era censurato da' dominicani, con dire essere proprio de' sacramenti evangelici il dar la grazia, e dagli antichi non esser stata ricevuta, se non per virtú della devozione, essendo tale l'openione di san Tomaso. Per principal fondamento adducevano la determinazione del concilio fiorentino, che i sacramenti della legge vecchia non causavano la grazia, ma figuravano che doveva esser data per la passione di Cristo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Agostino Tomaso Cristo