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      Ma perché san Bonaventura e Scoto sostennero che la circoncisione conferiva grazia "ex opere operato", anzi, aggionse Scoto, che immediate dopo il peccato d'Adamo fu instituito un sacramento, nel quale a' fanciulli era data una grazia per virtú di quello, cioè "ex opere operato", i francescani dicevano l'articolo contener il vero e non poter essere censurato; e facevano gran fondamento che, col dire di san Tomaso i fanciulli inanzi Cristo esser salvati per la fede paterna, non per virtú di sacramenti, si faceva lo stato de cristiani di peggior condizione, perché non giovando adesso a' fanciulli la fede paterna senza battesmo, e dicendo sant'Agostino che si dannò un fanciullo, essendo morto mentre dal padre era portato per essere battezato, se in quel tempo la sola fede bastava, la condizione de' figli de cristiani era deteriore. In queste difficoltà da molti tu proposto che l'articolo, come probabile, fosse ommesso.
      Del tralasciar il settimo e l'ottavo fu somma concordia. Ma nel nono, del carattere, proponeva fra Dominico Soto da dicchiarare che ha fondamento nella Scrittura divina et è stato tenuto sempre nella Chiesa per tradizione apostolica; ancorché da tutti i padri non sia stato usato il nome, la cosa significata nondimeno esser antichissima. Da altri non gli fu concessa una tanta ampiezza, perché non si vedeva che né Graziano, né il Maestro delle sentenzie ne avessero fatto menzione; anzi, Giovanni Scoto disse che per parole della Scrittura o de' padri non era necessario porlo, ma solo per l'autorità della Chiesa, modo consueto a quel dottore di negare le cose con maniera di cortesia.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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