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      Perché Enrico, se ben aveva levato afatto l'autorità del pontefice sopra quel regno et imposto pena capitale a chi gli aderisse, nondimeno ritenne sempre constantemente nel resto la dottrina della Chiesa romana; ma Edoardo (che cosí era il nome del figlio), governato dal duca di Somerset, suo zio materno, inclinato alla dottrina de' protestanti, mutò la religione, come a suo luogo si dirà.
     
     
      [Diversità di parere fra' legati, e difficoltà in concilio sopra le dispense, la residenza e la reforma de' cardinali]
     
      Gionte le lettere del pontefice, il cardinale Santa Croce era di parer che si ammolisse l'animo de' prelati congionti, concedendo alcuna delle petizioni che da Roma erano permesse, che facilmente con quella determinazione si sarebbono acquietati. In contrario il cardinale del Monte diceva che il condescendere all'inferiore (et alla moltitudine massime) non era altro che dare pretensione d'aver sodisfazzione maggiore; che voleva prima tentar l'animo degli amorevoli, e quando s'avesse trovato fortificato di numero maggiore, esser disposto a non retirarsi pur un passo; quando avesse trovato altremente, averebbe usato la prudenza. Dopo molti discorsi, come avviene tra colleghi, Santa Croce cedette a Monte, che caminava con affetto maggiore. Ebbero aviso che i prelati assenti si sarebbono ritrovati in Trento inanzi il fine di febraro e, tentati gli animi di diversi, si ritrovarono aderenti alle cose del pontefice, quali, confermati con le speranze, e tiratone anco altri con la medesima esca che il pontefice averebbe riconosciuto il merito di ciascuno, fecero formare il decreto con 15 capi e quello proposero in congregazione.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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