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      15 Che i vescovi abbiano cura sopra gli ospitali per vedere che siano ben governati dagl'amministratori, eziandio essenti, servata certa forma.
      I prelati che nelle congregazioni s'erano opposti, fecero l'istesso nella sessione, ma con parole piú modeste, ricercando che fossero espressi i gradi delle persone comprese e che oltre le provisioni a' mali futuri s'aggiongessero i rimedii a' presenti che sono di maggior danno e pericolo. Ma i legati, ascoltate le parole come voce di chi non poteva far piú che essalar l'animo, diedero fine alla sessione con ordinare la seguente per il 21 aprile.
     
     
      [Commandamento del papa di trasferire il concilio; i legati ne trovano una speziosa ragione per tema di contagio]
     
      L'istesso giorno il messo del pontefice, che si era tenuto secreto ancora da' legati, comparve et espose loro la sua credenza: e non si fermò in Trento, ma passò immediate in Ispruc. Il cardinale Santa Croce restò confuso, ma Monte intrepido disse aver conosciuto il pontefice per prencipe sempre savio, et allora aver veduto in lui il colmo del giudicio; che era necessario cosí fare, volendo salva l'autorità della Sede apostolica, e però conveniva servire la Santità Sua con fedeltà, secretezza et accuratezza. Erano opportunamente molti delle famiglie de' prelati ammalati, o per i disordini del carnevale, o per l'aria molto umida che per molti giorni prossimi era stata; sottomise il Monte alcuni de' suoi, che domandassero a' medici se vi era pericolo che quelle infermità fossero contagiose.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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