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      Solo vi era bisogno di tre cose: che all'imperatore non fosse aperto questo senso, che si aiutasse a dar il moto al negozio quanto prima, e che il primo colpo toccasse i protestanti. Per effettuare il primo, conveniva leggiermente e senza molta insistenza opponere ad alcune cose; per il secondo, eccitare gli interessi de' prelati tedeschi; e per il terzo, con destrezza operare che quella dottrina paresse raccolta non per unire ambe le parti, ma solo per metter freno a' protestanti, che cosí era guadagnato un gran punto, cioè che il prencipe non faceva statuti di fede a' fedeli, ma alli sviati.
      Perilché il pontefice mandò instruzzione al cardinale Sfondrato che facesse alcune opposizioni, e per non trovarsi quando fosse la dottrina publicata, pigliasse licenzia e si partisse. Il cardinale, esseguendo la commissione, espose per nome del pontefice che la permissione di continuare in ricever il calice nella santa communione, eziandio con condizione di non riprendere chi non lo riceve, essendo già abrogata la consuetudine di ricever il sacramento sotto ambedue le specie, era cosa riservata al pontefice, sí come anco il conceder matrimonio a' preti, tanto piú quanto questo non è mai stato in uso nella Chiesa, et i greci et altri popoli orientali, che non obligano al celibato, concedono che i mariti ricevino gl'ordini e, ritenendo le mogli, essercitino il ministerio, ma che gli già ordinati si possino maritare non lo permettono, né mai l'hanno permesso. Soggionse non esser dubio alcuno che quando la Maestà Sua concedesse tal cose come lecite, offenderebbe gravissimamente la Maestà divina; ma avendole per illecite et illegitime, le debbe permettere per minor male alli sviati.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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