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      [Morte di papa Paolo III. Il conclave, diviso in fazzioni, dopo tre mesi elegge Giulio III]
     
      Ma avendo dormito due anni il concilio in Bologna, il dí 7 novembre il pontefice, veduta una lettera del duca Ottavio, suo nipote, che scriveva volersi accordare con Ferando Gonzaga per entrar in Parma, qual città il papa faceva tener per nome della Sede apostolica, fu assalito da tanta perturbazione d'animo et ira che tramortí, e dopo qualche ore, ritornato in sentimento, se gli scoprí la febre, della quale dopo tre giorni morí. Il che fece partire di Bologna il Monte per ritrovarsi alla elezzione del nuovo pontefice, e ritirare tutto 'l rimanente de' prelati alle case loro. Il costume porta che 9 giorni i cardinali fanno l'essequie al morto pontefice et il decimo entrano in conclave. Allora per l'assenza di molti si differí l'entrarvi sino al 28 del mese. Il cardinale Pacceco non partí di Trento sin che Cesare, avuto aviso della morte del papa, non gli ordinò che andasse a Roma, dove egli gionse assai giorni dopo che il conclave fu serrato: dove ridottisi i cardinali per la creazione del papa e facendosi secondo il solito i capitoli che ciascun giura osservare se sarà eletto papa, fu tra i primi quello di far proseguir il concilio. Ogni uno credeva che dovesse esser eletto il nuovo papa inanzi il Natale, perché dovendosi nella vigilia di quella festività aprir la porta santa al giubileo dell'anno seguente 1550, a che è necessaria la presenzia del pontefice, et essendo in quell'anno un grandissimo concorso di popolo a quella devozione, ogni uno si credeva che questa causa dovesse mover i cardinali a proceder presto all'elezzione.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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