Pagina (582/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che nel concilio s'attenderebbe alla dicchiarazione e purificazione de' dogmi e riformazione de' costumi, né si tratterebbe di cosa pertinente alli Stati e dominii, né a privilegii particolari della corona di Francia. Che alla ricchiesta dell'imperatore di voler intender se il pontefice era per voler proseguir il concilio in Trento o no, il pontefice aveva risposto di sí, con le condizioni discusse nella congregazione, le quali ordinava al noncio che communicasse tutte alla Maestà Sua: dalla quale desiderava intender quanto prima qual fosse la mente, sperando di doverla trovar conforme alla pietà di Sua Maestà et all'amore che porta ad esso pontefice et alla confidenza che ha in lui. Diede anco carico al noncio di communicar tutta la sua instruzzione col cardinale di Guisa e, congionto con lui, o come meglio ad esso paresse, esporla al re et a chi facesse bisogno.
      All'altro noncio diede simile instruzzione, in particolar di dir all'imperatore che il pontefice mostrava con effetti l'osservanza di quanto promesse a don Pietro di Toledo, cioè di proceder con Sua Maestà puramente, apertamente e senza arteficio, e di rapresentargli la prontezza dell'animo in proseguir il concilio a gloria di Dio, per scarico della conscienza propria e per il commodo che ne può risultare a Sua Maestà et all'Imperio. E per risponder al moto dato dall'imperatore, cioè che si lasciasse intender delle capitulazioni che ricerca, gli dicesse che mai sognò di far patti, né capitolazioni per proseguir il concilio, ma ben di far alcune considerazioni necessarie, le quali anco dava carico al noncio d'esponer alla Maestà Sua.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Stati Francia Trento Maestà Sua Sua Maestà Guisa Pietro Toledo Sua Maestà Dio Sua Maestà Imperio Maestà Sua