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      Questo sacramento esser differente dal battesmo, oltra che la materia e la forma dell'uno e dell'altro sono diverse, perché il ministro del battesmo non è giudice, ma il peccatore, dopo il battesmo, si presenta inanzi al tribunal del sacerdote come reo, per esser liberato con la sentenza di quello; e per il battesmo si receve un'intiera remissione de' peccati, dove per la penitenza non si riceve senza pianti e fatiche. E questo sacramento è cosí necessario a' peccatori dopo il battesmo, come il battesmo medesimo a chi non l'ha ancora ricevuto. Ma la forma di esso sta nelle parole del ministro: "Io ti assolvo", alle quali sono aggionte altre preghiere lodevolmente, se ben non necessarie; e la quasi materia di esso sacramento sono la contrizione, confessione e sodisfazzione, che per ciò sono chiamate parti della penitenza. La cosa significata e l'effetto del sacramento è la riconciliazione con Dio, dalla quale ne nasce qualche volta la pace e serenità di conscienza, e perciò la sinodo condanna quelli che pongono le parti della penitenza li spaventi della conscienza e la fede. La contrizione è un dolor d'animo per il peccato commesso, con proposito di non peccar piú, e fu sempre necessaria in ogni tempo; ma nel peccatore dopo il battesmo è preparazione alla remissione de' peccati, quando sia congionto col proposito di far tutto quello testo che si ricchiede per ricevere legitimamente questo sacramento. La contrizione non è il solo cessar dal peccato overo il proponimento o principio di nuova vita, ma anco insieme odio della passata.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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