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      Liberò immediate i pregioni che si trovarono nella Torre per ordine del padre, parte per la religione, parte per altre cause. Poco dopo il suo ingresso nacque sedizione in Londra per un predicatore che prese animo di predicar alla catolica, e per un altro che celebrò messa: per acquietare il qual rumore, che era assai considerabile, la regina fece publicar un editto che ella voleva viver nella religione de' suoi maggiori, non però permetteva che al popolo fosse predicato, salvo che secondo il consueto. Fu poi a' 11 ottobre consecrata con le solite ceremonie. Queste cose, andate a notizia del pontefice, il qual attendendo che la regina era allevata nella religione catolica e interessata ne' rispetti della madre e cugina carnale dell'imperatore, sperò di poter aver qualche ingresso nel regno e creò immediate legato il cardinale Polo, con speranza che, per esser della casa regia e di costumi essemplari, fosse unico instromento d'inviare una ridozzione del regno alla Chiesa romana. Il cardinale, che per publico decreto era bandito dal regno e privato della nobiltà, non giudicò conveniente mettersi alla impresa prima che s'intendesse intieramente lo stato delle cose, essendo certo che la maggior parte era ancora devota alla memoria d'Enrico. Ma fece passar segreto in Inghilterra Giovanni Francesco Comendone per informarsi pienamente, scrivendo anco una lettera alla regina, dove, commendata la perseveranza nella religione in tempi turbulenti, l'essortava continuare ne' felici, gli raccommandava la salute delle anime di quei popoli e la redintegrazione del vero colto divino.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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