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      Fu longhissimo il raggionamento e pieno d'arte, in fine del quale concluse che egli aveva le chiavi per introdurgli nella Chiesa, la quale essi s'avevano chiusa con le leggi fatte contra la Sede apostolica, le quali, quando fossero rivocate, egli averebbe aperto loro le porte. Fu aggradita la persona del cardinale et alla proposizione fu prestato apparente assenso, se ben nel secreto la maggior parte aborriva la qualità di ministro ponteficio e sentiva dispiacere di ritornar sotto il giogo. Ma s'avevano lasciato condur troppo oltre, che potessero pensar a ritornar indietro.
      Il giorno seguente fu deliberata in parlamento la reunione con la Chiesa romana: il modo fu cosí ordinato con decreto publico, che si formasse una supplica per nome del parlamento, nella quale si decchiarasse d'esser grandemente pentiti d'aver negato l'ubedienza alla Sede apostolica e d'aver consentito a' decreti fatti contra di quella, promettendo per l'avvenire di operare che tutte quelle leggi e decreti fossero aboliti, e supplicando il re e la regina che intercedessero per loro, acciò fossero assoluti da' delitti e censure, e restituiti al grembo della Chiesa come figli penitenti, a servir Dio nell'ubedienza del pontefice e Sede romana. L'ultimo novembre, giorno di sant'Andrea, ridotte ambedue le Maestà, il cardinale e tutto 'l parlamento, il cancellario interrogò l'università del detto parlamento se gli piaceva che si domandasse perdono al legato e si ritornasse all'unità della Chiesa et all'ubedienza del pontefice, supremo capo di quella, gridando alcuni "sí", et altri tacendo, per nome del parlamento fu presentata ai re la supplica, la qual publicamente letta, i re si levarono per pregarne il legato, et egli, andato loro incontra, si mostrò pronto a compiacergli, e fatta legger l'autorità datagli dal papa, discorse quanto a Dio fosse grata la penitenza e l'allegrezza che gli angeli allora avevano della conversione del regno; et essendo tutti inginocchiati, implorata la misericordia divina, gli assolvé, e, questo fatto, con tutta la moltitudine andò in chiesa a render grazie a Dio.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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