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      Finiti i voti di quella classe ne' giorni seguenti e portati al pontefice fatte le feste di Pasca, egli, vedendo la diversità delle opinioni, fu quasi in resoluzione di publicar una bolla secondo il suo senso: che non fosse lecito ricever premio o presente o elemosina, non solo dimandata, ma né meno spontaneamente offerta per qual si voglia grazia spirituale; e quanto alle dispensazioni matrimoniali, che non voleva piú concederne, et ancora era d'animo di rimediare, quanto si poteva senza scandalo, alle concesse per il passato. Ma tante furono le dilazioni e gl'impedimenti interposti da diversi, che non seppe venir a risoluzione.
      Gli proponevano alcuni che era necessario trattar una tal cosa in concilio generale; il che sentendo egli con eccessiva escandescenza, diceva non avere bisogno di concilio, essendo sopra tutti. Ma al cardinale Bellai, qual soggionse non esser necessario concilio per aggionger autorità al pontefice, ma ricercarsi per trovar modo d'essecuzione, la qual non può esser uniforme in tutti i luoghi, concluse che, se bisognerà, farà concilio in Roma e che non è necessario andar altrove, e che per tanto egli mai aveva voluto dar il suo voto che il concilio si facesse in Trento, come era notorio che era un farlo in mezo i luterani: perché il concilio si ha da far da' vescovi solamente; che si possono ben admetter per conseglio altre persone, ma catoliche solamente, altrimenti bisognerebbe admetter anco il Turco; e che era stata una gran vanità mandar nelle montagne 60 vescovi de' manco abili e 40 dottori de' meno sufficienti, come già due volte s'era fatto, e creder che da quelli potesse esser regolato il mondo meglio che dal vicario di Cristo col collegio di tutti i cardinali, che sono le colonne di tutta la cristianità, scielti per i piú eccellenti di tutte le nazioni cristiane, e con conseglio de' prelati e dottori che sono in Roma, i piú letterati del mondo, e numero molto maggiore di quello che con ogni diligenza si può ridurre a Trento.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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