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      Sostenne anco il cardinale un maggior affronto, che furono composte et affisse in publico e disseminate per tutta la corte e la città di Parigi pasquinate sopra gl'amori di Lucrezia Borgia, sua madre, e d'Allessandro VI pontefice, suo avo materno, con repetizioni delle obscenità divolgate per tutta Italia ne' tempi di quel pontificato, che posero il cardinale in deriso della plebe.
      La prima impresa di negozio che il cardinale tentò fu d'impedire le prediche de' riformati (datisi, dopo il colloquio, a predicare piú liberamente) con ufficii e persuasioni e secrete promesse a' ministri; e perché non aveva credito con loro per esser parente de' Ghisi, per la qual causa anco era in sospetto appresso tutta la parte contraria a quella casa, per rendersi confidente, pratticava anco co' nobili della fazzione ugonotta e si trovava a' loro conviti, et alcuna volta in abito di gentiluomo intervenne alle prediche, il che portò nocumento, stimando molti che come legato lo facesse di volontà del pontefice; e la corte romana sentí molto male le azzioni del cardinale.
      La regina di Francia, intendendo che il re di Spagna sentiva male del colloquio, mandò espresso Giacomo Momberone a quel re, il qual con longo raggionamento scusò che il tutto era stato fatto per necessità e non per favorire i protestanti, e che il re e la regina, senza piú parlare del concilio nazionale, erano risoluti di mandar quanto prima i vescovi a Trento. Il re gli rispose parole generali e lo rimise al duca d'Alva; il qual, udita l'ambasciata, rispose dolersi il re che in un regno cosí vicino e congionto seco in tanta strettezza di parentado, la religione fosse cosí mal trattata; esservi bisogno di quella severità che usò Enrico nella congregazione mercuriale, e poco fa Francesco in Ambuasa; pregava la regina di provederci, perché toccando il pericolo di Francia anco lui, aveva per consultazione del suo conseglio deliberato di mettervi tutto 'l suo potere e la vita medesima per estinguere la commune peste, al che era sollecitato da' grandi e da' popoli di Francia.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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