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      Nella terza, alcuni scritti senza nome, oltra che, con una regola generale, sono vietati tutti quelli che non portano il nome degli autori scritti dopo il 1519 e sono dannati molti autori e libri che per 300, 200 e 100 anni erano stati per mano di tutti i letterati della romana Chiesa, sapendo e non contradicendo i pontefici romani per tanto tempo, e de' moderni ancora furono proibiti di quelli che erano stampati in Italia, eziandio in Roma con approbazione dell'Inquisizione, et anco approbati dal papa medesimo per i suoi brevi, come le annotazioni d'Erasmo sopra il Testamento Nuovo, che da Leon X, dopo averle lette, furono approbate con uno suo breve, sotto il dato in Roma 1518, 10 settembre. Soprattutto cosa considerabile è che, sotto colore di fede e religione, sono vietati con la medesima severità e dannati gl'autori de' libri, da' quali l'autorità del prencipe e magistrati temporali è difesa dalle usurpazioni ecclesiastiche, dove l'autorità de' concilii e de' vescovi è difesa dalle usurpazioni della corte romana, dove le ipocrisie o tirannidi, con quali, sotto pretesto di religione, il popolo è ingannato o violentato, sono manifestate. In somma non fu mai trovato il piú bell'arcano per adoperare la religione a far gl'uomini insensati. Passò anco quell'Inquisizione tanto oltra, che fece un catalogo di 62 stampatori, e proibí tutti i libri da quelli stampati di qualonque autore, arte o idioma fossero, con un'aggionta piú ponderosa, cioè e li stampati da altri simili stampatori che abbiano stampato libri de eretici; in maniera che non restava piú libro da legger.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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