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      E quando cosí fosse, non potersi in modo alcuno chiamar secondaria, ma principale, quella causa che muove ad operare e senza quale non si operarebbe. Questo parere non fu molto gratamente udito, e nella congregazione eccitò molto mormorio, poiché ogni uno, conscio a se stesso d'aver ricevuto il titolo e carico per l'entrate e che senza quelle non l'averebbe accettato, pareva che si sentisse condannare. Però ebbe grand'applauso l'articolo che si convertissero le prebende in distribuzioni, per incitar al divin servizio nel miglior modo che si può.
     
     
      [Disparere tra il numero de' voti della residenza]
     
      Finito di parlare sopra questi articoli, furono deputati padri per formar i decreti, e si propose, che nelle seguenti congregazioni si dovesse parlar sopra sei altri, lasciando quello del matrimonio clandestino per un'altra sessione. Ma nel dí seguente i legati si ridussero insieme co' deputati per cavare sustanza delle sentenzie de' padri; e sopra il primo articolo della residenza furono in disparere tra loro. Favoriva Simoneta l'opinione che fosse de iure positivo, e però diceva esser stata sentenza della maggior parte, anco di quelli che la sentivano de iure divino, che quella questione si tralasciasse. Mantova, senza esplicare quello ch'egli sentisse, diceva che la maggior parte aveva dimandata la dicchiarazione; degl'altri legati, Altemps seguiva Simoneta, gl'altri doi, se ben con qualche risguardo, aderivano a Mantova, et il disparere tra loro non passò senza qualche senso acerbo, se ben con modestia espresso.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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