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      Fu grata a' legati la protestazione, che erano impegnati per parola data al marchese, né sapevano come liberarsi: né meno fu grata la risoluzione di differir la residenza et acciò nissun potesse pentirsi, formarono una scrittura, qual lessero in congregazione acciò fosse approvata, che la seguente sessione si sarebbe passata con differir le materie per degni rispetti ad una altra, e parve loro d'esser scaricati di 2 gran pesi. Instando la sessione, da molti che si sentivano ponti acerbamente per l'orazione all'ambasciator francese, furono ricercati li legati di far una soda risposta quando si leggesse il mandato nella sessione, et il cardinale Altemps fu autore che in ogni modo si facesse, dicendo che si doveva reprimer l'insolenza di quel palacista, solito trattar solo con plebei; fu data la cura a Giovanni Battista Castello promotore, con ordine di difendere solo la dignità della sinodo, ma non toccar alcuno.
      Ma il pontefice, dopo aver molto pensato, venne in risoluzione che la continuazione fosse decchiarata, facesse l'imperatore quello che gli piaceva, che non poteva succeder se non bene, e spedí corriero a Trento con questa commissione; la qual essendo arrivata a' 2 giugno, turbò assai i legati per la confusione che vedevano dover nascere e per il disordine nel quale si metteva il concilio: e risoluti tutti concordemente d'informar meglio il pontefice con significargli tutte le cose trattate et il decreto già promolgato, e mostrargli esser impossibile l'essecuzione del suo ordine, et il cardinale Altemps, che già aveva licenza d'andar a Roma per altre cause, si risolvé di montar sulle poste il giorno seguente e far in persona quell'ufficio.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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