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      20 Che i legati dovessero operare che non fossero proposte questioni inutili, da partorir scandalo, come quella se la residenza è de iure divino o no, e simili, et almeno non permettino che i padri trattino con colera e si facciano favola agl'avversarii.
      Sopra il 17 diedero anco alcuni particolari raccordi di ridur i meno ostinati tra i settarii con mandargli in alcuna academia per insegnargli brevemente, con ordinar a' vescovi che non hanno academia di far un collegio nella piú vicina per li giovani della sua diocesi, di ordinar un catalogo de' dottori che s'abbiano da leggere nelle scole, senza poterne legger altri.
      Lette le proposizioni, restarono i legati, e ritirati per consultar insieme, ritornati fecero risposta che per la seguente sessione non era possibile altro proporre, avendo a loro instanza per mani la materia del calice, di tanta importanza e difficoltà, che le cose proposte sono molte e di materie diverse, che tutt'insieme non possono esser digerite; però che averebbono secondo le occasioni communicato a' prelati quelle che fossero a proposito delle altre riforme. Conobbero gl'ambasciatori che questo era detto per non publicar il loro scritto in congregazione, e portando di tempo in tempo, deludere l'aspettazione dell'imperatore; ma per allora altro non dissero. Ridotti poi tra loro e consultato, giudicarono necessario informar ben l'imperatore, cosí di questo particolare, come generalmente del modo come in concilio si procedeva; e per far questo, il vescovo di Praga montò il giorno seguente sulle poste, per dover esser di ritorno al tempo della sessione.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Praga