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      Sopra il secondo articolo li teologi furono parimente uniformi nell'affermativa e tutte le raggioni si riducevano a tre capi: le congruità del Testamento Vecchio, quando il popolo ne' sacrificii participava de' cibi offerti, ma niente mai de' libami; il levar al volgo l'occasione di credere che altra cosa si contenga sotto la specie del pane et altra sotto la specie del vino; il terzo, il pericolo d'irreverenza. E qui furono nominati li recitati di Gerson: che il sangue potrebbe versarsi o in chiesa o nel portarlo, massime per montagne l'inverno; che s'averebbe attaccato alle barbe longhe de' laici; che, conservandosi, potrebbe inacidire; che non ci sarebbono vasi di capacità per 10 o 20000 persone; che in alcuni luoghi sarebbe troppo spesa per la carestia del vino; che li vasi sarebbono tenuti sporchi; che sarebbe d'ugual degnità un laico quanto un sacerdote. Le qual raggioni è necessario dire che siano giuste e legitime, altrimenti per tanti secoli tutti i prelati e dottori averebbono insegnato la falsità e la Chiesa romana et il concilio di Costanza averebbe fallato. Di quei medesimi che queste cose allegavano (eccetto l'ultima) insieme se ne ridevano; perché con quei modi che s'era ovviato a' narrati pericoli per 12 secoli, quando la Chiesa era anco in maggior povertà, si poteva rimediar a tutti piú facilmente ne' nostri tempi, e l'ultima ben si vedeva non esser d'alcun valore a dimostrar la raggionevolezza della mutazione, ma bene per mantenerla dopo fatta. I doi teologi sopra nominati consegliarono anco che questo articolo fosse tralasciato.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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