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      [Ricezzione et orazione dell'ambasciator bavaro]
     
      Agostino Paungarner, ambasciator di Baviera, essendo stato mesi come privato in Trento per la pretensione di preceder li veneziani, finalmente ebbe commissione dal suo prencipe di comparir in publico, e fu ricevuto nella congregazione de' 27 giugno; sedette dopo gl'ambasciatori veneti e fece prima una protestazione, dicendo che, sí come le raggioni del suo prencipe sono validissime, cosí egli anco era pronto per defenderle in ogni altro luogo; ma nel concilio, dove si tratta di religione, non vuol star in questi pontigli, e per tanto si contenta cedere, e che ciò fosse senza pregiudicio suo e d'altri prencipi germani del sangue elettorale dell'Imperio. Risposero al protesto gl'ambasciatori di Venezia, con dire che il loro dominio aveva giustamente la precedenza, e che come il duca di Baviera gli cedeva allora, cosí doveva cedergli in ogni luogo. Proseguí l'ambasciator l'orazione sua molto lunga e libera, dove narrò lo stato della religione in Baviera, dicendo quella esser circondata da eretici, quali hanno anco dentro penetrato. Esservi parochi zuingliani, luterani, flaciani, anabattisti e d'altre sette, qual zizania li prelati non hanno potuto sradicare per esser la contaggione non solo nell'infima plebe, ma anco ne' nobili; a che ha dato ansa la mala vita del clero, le gran sceleratezze del quale non potrebbe narrare senza offender le caste orrecchie di quell'auditorio; ma bastargli dire che il suo prencipe gli rapresenta che vana sarebbe et infruttuosa l'emendazione della dottrina, se prima non erano emendati li costumi; aggiunse che il clero era infame per la libidine, che il magistrato politico non comporta alcun cittadino concubinario e pur nel clero il concubinato è cosí frequente, che di 100 non si sono trovati 3 o 4 che non siano concubinarii o maritati secretamente o palesemente; che in Germania anco i catolici prepongono un casto matrimonio ad un celibato contaminato; che molti hanno abandonato la Chiesa per la proibizione del calice, dicendo che sono costretti ad usarlo per la parola di Dio e costume della primitiva Chiesa; il qual sino al presente è osservato nelle chiese orientali et usato già nella Chiesa romana; che Paolo III lo concesse alla Germania, e li bavari si lamentano del suo prencipe che lo invidii a' sudditi suoi, protestando che, se il concilio non provede, l'Altezza Sua non potrà governar li popoli e sarà costretto ceder quello che non potrà proibire.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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