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      [Riconciliazione de' legati. Lettera del re di Spagna sopra la continuazione e la residenza]
     
      Finita la sessione, li legati si diedero a metter ordine alle cose da essaminare per l'altra, con dissegno d'abbreviar il tempo, se possibil fosse stato. Arrivarono in Trento lettere da Alessandro Simoneta al cardinale suo fratello, e dal cardinale Gonzaga al zio con efficacissime essortazioni per nome del pontefice ad accommodar le differenze et all'avvenire intendersi ben insieme; per questo la dominica dopo la sessione Simoneta restò, partendo li legati dalla Chiesa, a disnar con Mantova e ne seguí perfetta riconciliazione; entrò questo in raggionamento di quei prelati che pratticavano in casa sua et erano in sospetto a Mantoa per ufficii fatti contra lui, ma egli lo fermò modestamente, dicendo che all'avvenire non parleranno cosí; trattarono strettamente come dar compita sodisfazzione al papa et alla corte in materia della residenza e quali prelati sarebbono atti a maneggiarsi a persuader gl'altri: quelli che già erano scoperti per ristretti negl'interessi ponteficii o della corte, se ben atti del rimanente, stimarono non buoni per mancamento di credito. Messero 2 di stima per bontà e molto destri nel negoziare, li vescovi di Modena e di Brescia. L'istesso giorno l'arcivescovo di Lanciano, congregati li vescovi che per suo posto avevano scritto al papa, gli presentò il breve di risposta pieno d'amorevolezza, umanità et offerte, che gl'indolcí tutti e portò gran momento per rilasciare l'ardire della residenza.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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