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      Non esser bisogno, come alcuni ricchiedevano, d'un procuratore mandato espresso per nome di quelli che fanno la dimanda, come fu nel concilio basileense, perch'allora essendo solo tutt'un regno che ricchiedeva la grazia, poteva mandar procuratore, ma adesso non è un popolo o una nazione sola, ma un infinito numero disperso in diverse nazioni; né doversi maravigliare che la petizione sia prima stata presentata e non impetrata dal pontefice: perché il papa prudentemente aveva rimesso il tutto alla sinodo, per serrar la bocca agl'eretici, che non vogliono ricever le grazie da quella Sede, e per non parer di derogar all'autorità del concilio di Costanza, essendo conveniente che l'uso del calice, levato da un concilio generale, fosse permesso per definizione d'un altro, et ancora per dar riputazione alla sinodo, alla quale era conveniente rimetter questa deliberazione atta a levar le discordie della Chiesa; ma bene che egli aveva lettere da Roma che il papa riputava la dimanda onesta e necessaria e pigliava in buona parte che se ne facesse instanza al concilio. Poi presentò l'articolo sopra il calice, come desiderava fosse trattato, e conteneva in sostanza che fosse conceduto a' Stati dell'imperatore, in quanto comprendono la Germania tutta e l'Ongaria. Quale leggendosi in congregazione, s'eccitò strepito de' prelati e si vidde, in molti, segni manifesti di voler contradire: furono acquettati per allora con dirgli che averebbono potuto dir il loro parer quando fossero corsi i voti.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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