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      Aggionse che li protestanti sempre averebbono teso insidie per far capitar i padri a qualche risoluzione disonorevole, che averebbono suscitato novità per constringer li prencipi a promover cose pregiudiciali; che li vescovi si vedevano aspirare a libertà et in progresso non si sarebbono contenuti in termini cosí ristretti, e la sinodo si sarebbe fatta non solo libera, ma anco licenziosa; e con un bel traslato, era rassomigliato il progresso del concilio come d'un corpo umano, che con delettazione contrae una picciola e dal principio non stimata infezzione francese, che poi s'aummenta et occupa tutto 'l sangue e tutta la virtú. Essortava il pontefice a pensarvi, non per venire a traslazione o suspensione, per non incontrar una contradizzione di tutti i prencipi, ma per sapersi valere di quei rimedii che Dio gli manda.
     
     
      [Dispareri sopra la concessione del calice]
     
      In questi moti li legati affrettavano a concluder i decreti per la sessione: quel del sacrificio era a buon termine; però si parlò sopra la concessione del calice. Nel che furono 3 opinioni: una estrema e negativa, che in modo alcuno non si concedesse; l'altra affermativa, che si dovesse conceder in concilio con le condizioni e cauzioni che alla sinodo fosse parso, e questa era sostenuta da 50 de' piú savii, e tra questi alcuni volevano che si mandassero legati nelle regioni che ne facevano instanza per prender informazione se era conveniente far la concessione e con qual condizioni; la terza media, che si rimettesse il negozio al papa; ma questa era divisa in molti rami.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Dio Dispareri