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      8 E benché nella messa si contenga una grand'erudizione per il popolo, nondimeno li padri non hanno giudicato ispediente che sia celebrata in volgare; però ritenendo l'uso della Chiesa romana, acciò il popolo non sia fraudato, debbono li parochi nel celebrar la messa esponer qualche cosa di quello che si legge in essa, massime le feste.
      9 E per condannar gl'errori disseminati contra questa dottrina soggionge i 9 canoni.
      1 Anatematizando chi dirà che nella messa non si offerisca vero e proprio sacrificio a Dio.
      2 Chi dirà, con le parole di Cristo: "Fate ciò in memoria mia", non gl'abbia instituito sacerdoti et ordinato a loro d'offerire.
      3 E chi dirà che la messa sia sacrificio di sola lode o ringraziamento o nuda commemorazione del sacrificio della croce, e non propiziatorio, overo giovi solo a chi lo riceve e non si debbe offerire per li vivi, per i morti, per li peccati, pene, satisfazzioni et altri bisogni.
      4 E chi dirà che per il sacrificio della messa si deroghi a quello della croce.
      5 E chi dirà che sia inganno celebrar messe in onor de' santi.
      6 E chi dirà contenersi errori nel canone della messa.
      7 Chi dirà che le ceremonie, vesti e segni esterni usati nella messa siano piú tosto incitamenti ad impietà che officii di pietà.
      8 Chi dirà che le messe, in quali il solo sacerdote communica, siano illecite.
      9 Chi dannerà il rito della Chiesa romana di dir sotto voce parte del canone e le parole della consecrazione, overo dirà che la messa si debbe celebrar in volgare, o che non si debbia mischiar acqua nel vino.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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