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      E li legati, cosí a questi, come a quelli di Francia, fecero una commune risposta: che la sinodo non può senza gravissimo pregiudizio alterare l'ordine instituito di trattare li dogmi insieme con la riforma; e quando volesse ben farlo, altri prencipi s'opponerebbono; ma in grazia loro s'ordinerebbe che i teologi e prelati essaminassero la materia dell'ordine sola, et appresso si trattassero alcuni capi di riforma, osservando tuttavia il modo consueto che ogni uno, di che condizione si voglia, può raccordare ad essi legati quello che giudica necessario, utile o conveniente, cosa di maggior libertà che il deputare doi per nazione; dopoi s'attenderebbe al matrimonio. Di che non restando gl'ambasciatori ponto contenti, li legati mandarono al pontefice tutte le sudette dimande.
      Ma li francesi mal sodisfatti si dolevano appresso tutti, cosí di tanta durezza, come perché novamente il papa aveva commandato ad altri prelati d'andar al concilio; il che chiaramente appariva farsi per esser superiore di numero, cosa che da' ponteficii medesimi non era lodata che si facesse cosí all'aperta e nel tempo che correvano le nuove della venuta de' francesi; piacendogli però che il numero crescesse per assicurarsi, ma con tal destrezza che non si potesse dir esser fatto per tal causa. Ma il pontefice non operava cosí alla scoperta per imprudenza, anzi a bello studio, acciò il cardinale di Lorena conoscesse che li tentativi non sarebbono riusciti e si risolvesse di non venire, overo li francesi pigliassero qualche occasione di far dissolvere il concilio.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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