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      Che essi erano venuti lą risoluti di non partirsi prima d'aver tentato tutte queste provisioni, quantonque bisognasse starvi longamente, e che quando vedessero segni che non si fosse per provedere, essi non sono per far strepito alcuno, ma per ritornarsene in Francia e far le provisioni essi in casa loro. Avevano anco li legati qualche certezza di stretta intelligenza del cardinale coll'imperatore e, quello che piś stimavano, col re di Boemia, manifestamente inclinati a dar qualche sodisfazzione a' prencipi di Germania, li quali era chiara cosa che odiavano il concilio et avevano caro che non procedesse inanzi, ma si dissolvesse, in qualche maniera perņ avantaggiosa per loro e disonorevole alla Sede apostolica e per la sinodo. Ebbero anco sospezzione del re Catolico, per un aviso andato al secretario del conte di Luna, che essendo gią fatta in Spagna l'instruzzione per quel conte, per diversi avisi sopragionti s'era risoluto di mandar Martino Gazdellone, gią secretario dell'imperatore Carlo V, per portargli instruzzione a bocca, che non avevano voluto commetter alla scrittura; il che confrontando con certo aviso avuto di Francia, che il cardinale di Lorena, prima che partire, aveva partecipato con Sua Maestą Catolica le petizioni che dissegnava trattar in concilio, e sapendo certo che era stata ricercata anco di Germania a far instanza per la riforma, dubitavano che la venuta di quel cardinale non fosse per partorir gran nuovitą, e non gli piaceva ponto il motto, che gl'aveva dato nell'audienza, del venir tedeschi al concilio, massime considerando il colloquio che aveva avuto gią col duca di Vittemberg.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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