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      Communicarono anco li legati agl'ambasciatori, secondo la promessa, i capitoli della riforma per la futura sessione, prima che si proponessero in congregazione; li quali tutti erano per rimedii degl'abusi spettanti al sacramento dell'ordine. E perciò si radunarono gl'ambasciatori e vescovi francesi in casa di Lorena per parlar sopra di quelli, e deputarono 4 vescovi tra loro che gli considerassero, pensando se vi era cosa pregiudiciale a' privilegii della Chiesa gallicana e se se gli poteva aggionger alcuna cosa per servizio del paese loro; et insieme diedero carico all'ambasciator Ferrier che in congregazione de' medesimi vescovi si raccogliessero tutte le riforme proposte già in Trento sotto Paolo e Giulio e nel presente ancora, e nella congregazione di Poissí, per farne un estratto; et aggiontovi il contenuto nelle instruzzioni regie e quel di piú che loro paresse, ne formassero articoli per tutta la cristianità e principalmente per la Francia.
      Ma li cesarei, veduto che non si proponeva alcuna delle riforme da loro raccordate, congregarono tutti gl'ambasciatori. Praga parlò a loro, raccordando il longo tempo consummato in concilio in far niente, le promesse, tante volte fatte da' legati, che s'averebbe trattato della riforma, e con tutto ciò erano trattenuti con speculazioni o con provisioni d'abusi leggieri. Che era tempo di far instanza efficace che s'attendesse alle cose importanti et urgenti; che se tutti fossero comparsi uniti a ricchieder l'essecuzione di tante promesse fatte dal papa e da' legati, si poteva sperare d'ottenere.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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