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      Questo parer come onesto, pio e tanto ben fondato quanto l'altro, piacque a gran parte de' padri; onde ne fu anco formato il decreto, se ben poi si tralasciò di publicarlo per li rispetti che a suo luogo si diranno.
      Non si restava però di trattar tra li prelati sopra le cose controverse dell'autorità del papa et instituzione de' vescovi, e perseverando li francesi nella risoluzione di non admetter la parola "Chiesa universale" per non pregiudicar all'opinione tenuta in Francia della superiorità del concilio, e, se fosse stata proposta, averebbono protestato de nullitate e sarebbono partiti, scrisse il papa che la proponessero, segua quello che vuole; ma i legati, temendo che fosse molto importuno qualsivoglia moto con la nuova vicinanza dell'imperatore, rescrissero che era ben differir sino finita la materia del matrimonio.
     
     
      [Esamine del terzo articolo de' divorzii]
     
      Nella seconda classe il dí 17 febraro, il primo che parlò fu il padre Soto, il qual sopra l'articolo del divorzio distinse prima la congionzion matrimoniale in tre parti: quanto al legame, quanto all'abitar insieme e per quel che tocca la copula carnale, inferendo esser parimente altretante separazioni. S'estese in mostrar che nel prelato ecclesiastico era autorità di separar li maritati o di conceder loro divorzio quanto all'abitar insieme e quanto alla copula carnale, per tutte quelle cause che da loro fossero giudicate convenienti e raggionevoli, restando però sempre fermo il legame matrimoniale, sí che né all'un, né all'altro fosse facoltà di passar all'altre nozze, allegando che questo era quello che da Dio era ligato, né poteva esser da alcun altro disciolto.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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