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      [Esamine del quarto articolo della poligamia]
     
      Sopra il quarto articolo, quanto alla poligamia, disse esser contra la legge naturale, né potersi permetter, eziandio agl'infedeli che siano sudditi de cristiani. Disse che i padri antichi ebbero molte mogli per dispensa e gl'altri, che non furono da Dio dispensati, vissero in perpetuo peccato. Della proibizione delle nozze a certi tempi, brevemente allegò l'autorità della Chiesa e la disconvenienza delle nozze con alcuni tempi; e con questa occasione passò a dire che nissun con raggione si può gravare, poiché in questo può dispensar il vescovo: e ritornò sulle cause de' divorzii, e concluse che il mondo non si dolerebbe d'alcuna di queste cose, quando i prelati usassero con prudenza e carità l'autorità loro; ma l'occasione di tutti li mali esser perché essi non risedono e, dando il governo ad un vicario, ben spesso senza conveniente provisione, viene mal amministrata la giustizia e mal distribuite le grazie. E qui s'estese a parlar della residenza, allegando che senza dicchiararla de iure divino era impossibile levar e quelli e gl'altri abusi e chiuder la bocca agl'eretici, li quali non guardando che il male viene dall'essecuzione abusiva, lo attribuiscono alle constituzioni ponteficie; e però mai l'autorità pontificia sarà ben difesa, se non con la residenza ben formata; né questa mai sarà stabilita, senza la dicchiarazione de iure divino: esser preso notabil error da quelli che dimandavano pregiudiciale all'autorità del papa quello che era unico fondamento di sostentarla e conservarla.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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