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      Fu stimato da alcuni che Lorena nel suo interno non avesse caro che Borbon si maritasse, perché potesse ciò succeder con emulazione e diminuzione di casa sua; ma ad altri non pareva verisimile: prima, perché per questa via si levava ogni speranza a Condé, del quale egli molto piú si diffidava; anzi, che il passar Borbon allo stato secolare fosse sommamente desiderato da esso Lorena, il qual, levato il Borbone dal clero, sarebbe restato il primo prelato di Francia, et in occasione di patriarca, che egli molto ambiva, sarebbe a lui indubitatamente toccato, dove che essendo Borbon prete, non era possibile pensar di farlo posporre.
     
     
      [Il papa crea improviso due altri legati. Il duca di Ghisa è ucciso in Francia]
     
      Ma il pontefice, ricevuto l'aviso della morte di Mantova, avendo fra se stesso e con pochi de' piú intimi pensato che fosse necessario mandar altri legati, li quali nuovi e non interessati in promesse et in trattazioni, potessero seguir piú facilmente la sua instruzzione, la mattina de' 7 marzo, domenica seconda di quadragesima, senza intimar congregazione, come è sempre solito di fare, ma congregati li cardinali nella camera de' paramenti per andar alla capella secondo il solito, si fermò, et esclusi li corteggiani e fatte serrar le porte, creò legati li cardinali Giovanni Morone e Bernardo Navaggiero, accioché per ufficii de' prencipi o cardinali non fosse costretto nominar persone di non intiero suo gusto. Credeva il pontefice far quell'azzione secretamente da tutti, ma nondimeno non poteva tanto far che non pervenisse alle orecchie de' francesi, et il cardinale della Bordissiera tanto s'affaticò che volle parlar al pontefice inanzi che descendesse dalla camera, e gli considerò con molte raggioni che volendo crear nuovi legati, non poteva dar quel carico a persona piú degna che al cardinale di Lorena.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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