Pagina (1296/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Usò questo concetto: che il ius divino è fondamento overo colonna della residenza e che il ius canonico è l'edificio, overo il volto; e sí come levato il fondamento casca l'edificio, e levata la colonna cade il volto, cosí è impossibile conservar la residenza col solo ius canonico, e quelli che la vogliono a quel solo ascrivere, altra mira non hanno se non di destruggerla. Addusse gl'essempii de' tempi passati, osservando che inanzi tutti li canoni e decreti umani la residenza fu esquisitamente da tutti osservata, perché ciascuno si teneva obligato da Dio. Ma dopo che alcuni si sono persuasi non aver altro obligo che derivato da leggi umane, quantonque quelle siano state spesso rinovate e fortificate con pene, nondimeno il tutto è sempre riuscito in peggio.
     
     
      [Morte del legato Seripando. Lettere del re di Spagna]
     
      In quel medesimo giorno, con universal dispiacere di tutti li prelati, e di tutto Trento, morí il cardinal Seripando, avendo la mattina pigliato il santissimo sacramento dell'eucaristia, qual volse pigliar fuori del letto inginocchiato, e dopo, tornato in letto, alla presenzia di 5 prelati, de' secretarii di Venezia e Fiorenza e di tutta la sua famiglia, fece un'orazione latina tanto longa, quanto gli durò lo spirito, confessò la sua fede conforme in tutto alla catolica della Chiesa romana, parlò dell'opere del cristiano, della risurrezzione de' morti, delle cose del concilio, raccommandò a' legati e cardinale di Lorena il progresso d'esso e volendo anco raccordar il modo, non avendo piú spirito, disse che il signor Iddio gl'aveva proibito l'andar piú oltre, ma che la Sua divina Maestà parleria ella a tempo e luogo, e cosí passò senza dir piú parola.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Dio Morte Seripando Spagna Trento Seripando Venezia Fiorenza Chiesa Lorena Iddio Maestà