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      Ma il cardinale, non si curando molto di quello che si dicesse in Trento, era attento alla negoziazione coll'imperatore; gli spedí un gentiluomo, mandandogli il parere de' dottori suoi sopra gl'articoli posti da quella Maestà in consulta e facendogli esporre che per il buon progresso del concilio era necessario che parlasse vivamente al cardinale Morone e mostrasse il gran desiderio suo di veder buone risoluzioni a gloria di Dio; facesse intender a Sua Maestà il desiderio di tutti li buoni padri, pregandola anco che non si slontanasse dal concilio, per il buon frutto che speravano li padri dover far la vicinanza sua, con retener ciascuno in ufficio et impedir li tentativi di quelli che dissegnano di trasferirlo in un altro luogo, sí come ci era aviso che ve ne fosse machinazione, e che, inanzi la sua partita d'Ispruc, Sua Maestà si certificasse che la libertà del concilio, del quale egli è protettore, fosse conservata. Gli mandò copia dell'editto di pacificazione del re di Francia e d'una lettera della regina di Scozia, dove dava conto d'esser liberata d'una gran congiura e che continuava nella deliberazione di viver e morir nella religione catolica. In fine pregava il cardinale Sua Maestà di trovar qualche forma d'accommodamento che non fosse disputato nel concilio tra Francia e Spagna della precedenza per non interromper il buon progresso.
      I doi legati tra tanto che aspettavano il ritorno di Morone, per far alcuna cosa il dí 24 aprile communicarono agl'ambasciatori i decreti formati sopra gl'abusi dell'ordine, acciò potessero considerargli, et il dí 29 gli diedero a' prelati; e per il primo di quelli, il qual trattava dell'elezzione de' vescovi, ricercando in loro le qualità conformi a' canoni antichi, gl'ambasciatori de' re non se ne contentarono, parendogli che ristringesse troppo l'autorità de' loro prencipi nella presentazione o nominazione di quelli, e fecero ogn'opera in tutti quei giorni, il conte di Luna massime, acciò fosse accommodato overo piú tosto afatto tralasciato, dicendo che non conosceva che quel capitolo facesse bisogno, cosa che sarebbe anco molto piacciuta a' legati, e gl'imperiali anco vi mettevano difficoltà per il dissegno che avevano di far nascer occasione di trattar dell'elezzione de' cardinali e del papa in consequenza.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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