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      Chi attenderà il fine che ebbe il concilio senza che quei prencipi avessero sodisfazzione alcuna delle loro dimande, facilmente inclinerà l'animo a creder che la fama portasse il vero: ma osservando che anco dopo questa legazione non sono cessate le instanze de' ministri imperiali, stimerà il rumore vano. Ma caminando per via che scansi ambedue le assordità, si può credere che in questo tempo deponessero quei prencipi la speranza, e deliberassero di non ripugnar al fine: non giudicando però onore il far una subita ritirata, ma piú tosto per gradi andar rimettendo le instanze, per non publicar il mancamento di giudicio nell'aver concepito per questo mezo speranza di bene e non aver creduto all'osservazione di san Gregorio Nazianzeno, che dalle ridozzioni episcopali testifica aver sempre veduto incrudire le contenzioni. Quel che sia di verità in questo particolare lo ripongo nel numero di quelle cose, dove la cognizione mia non è arrivata; ma ben certo è che del maneggio del concilio, qual non mostrava poter sortir essito quieto, la catastrofe in questo tempo ebbe principio.
     
     
      Libro ottavo[17 maggio 1563 - 12 marzo 1565]
     
     
      [Il cardinal Morone arriva a Trento]
     
      Arrivò in Trento il cardinal Morone dalla legazione sua d'Ispruc il 17 maggio et immediate s'incomminciò a trattare tra li legati del giorno della sessione, essendo vicino il 20, quando si doveva determinare; e non avendo ancora, né sapendo quando si potessero aver le materie in ordine, il giorno 19 nella congregazione fu prorogato il termine sino a 10 di giugno, per determinare allora il giorno prefisso.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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