Pagina (1345/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Però, avendo proposto il negozio in consistoro, con deliberazione de' cardinali risolvé di non acconsentire, ma con varie escusazioni mostrare che non averebbono potuto ottener da lui quella dimanda.
      Il Lorena, portando odio irreconciliabile agl'ugonotti, non tanto per rispetto della religione, quanto della fazzione con quali egli e la sua casa era stato sempre in controversia, essendo anco sicuro che non era possibile reconciliare con loro amicizia, sentí molto dispiacere intendendo che le cose della pace s'incaminassero, e quanto al ritorno suo in Francia, fu ben risoluto che conveniva pensarci molto bene quando e come dovesse ritornare; ma ben per le cose sue giudicò necessario intendersi ben col pontefice e con la corte romana, e co' ministri di Spagna ancora piú di quello che per il tempo passato aveva fatto; e però da quel giorno incomminciò a ralentar la severità in procurar riforma, e diede principio a mostrar maggior riverenza al papa e buona intelligenza co' suoi legati.
      Ma oltra la molestia per la ricchiesta dell'alienazione, ne ebbe il pontefice un'altra di non minor momento; imperoché, trovandosi d'aver promesso piú volte all'ambasciatore di Francia di dargli il suo luogo nella festività della Pentecoste e volendolo esseguire, congregò alquanti cardinali per trovar qualche maniera, per dar anco satisfazzione all'ambasciator spagnuolo. Furono proposti doi partiti: l'uno di dargli luogo sotto il sinistro diacono, l'altro sopra un scabello al capo della banca de' diaconi; li quali però non levavano le difficoltà: perché restava ancora materia di concorrenza al portar della coda a Sua Santità e dargli l'acqua alle mani quando celebrava e nel ricever l'incenso e la pace.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Lorena Francia Spagna Francia Pentecoste Sua Santità