Pagina (1373/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sopra la qual cosa avendo molto pensato e consultato co' cardinali, finalmente venne in risoluzione che anco nella sessione fosse dato al conte di Luna luogo separato dagli altri ambasciatori, e per rimediar alla competenza, che sarebbe stata nel dar l'incenso e la pace, si usassero doi turibuli e fossero incensati li francesi e lo spagnuolo tutti in una volta, e parimente fossero portate due paci a basciar a questi et a quello tutt'in un instante; e cosí scrisse a' legati che esseguissero, ordinando loro che il tutto tenessero secretissimo sino al tempo dell'essecuzione, acciò, risaputo, non fossero preparate qualche inconvenienze. Il cardinale Morone, seguendo il commandamento del papa, tenne secreto l'ordine, che li francesi mai lo penetrarono.
      Il dí 29 giugno, giorno di san Pietro, congregati nella capella del domo i cardinali, ambasciatori e padri et incomminciata la messa, qual celebrò il vescovo d'Avosta, ambasciator del duca di Savoia, alla sprovista uscí di segrestia una sedia di veluto morello e fu posta tra l'ultimo cardinale et il primo de' patriarchi, e quasi immediate comparve il conte di Luna, ambasciator spagnuolo, e sedette in quella sedia. S'eccitò per questo gran mormorazione di ciascuno de' padri co' vicini. Il cardinale di Lorena si lamentò co' legati dell'atto improviso e celato a lui; gl'ambasciatori francesi mandarono il maestro delle ceremonie a far l'istesse indoglienze, mettendo in considerazione le ceremonie dell'incenso e della pace. A che rispondendo li legati che si sarebbe rimediato con doi turibuli e due paci, li francesi non si contentarono, ma apertamente dissero voler esser conservati non in parità, ma in precedenza, e che d'ogni novità averiano protestato e partitisi dal concilio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Luna Morone Pietro Avosta Savoia Luna Lorena